Risate in libertà
06/03/2009Dal Prologo del "Don Chisciotte della Mancia" di Miguel Cervantes
"Sappiamo tutti quanto è importante l´amore, eppure, con quale frequenza viene provato o manifestato veramente? I mali che affliggono la maggior parte dei malati, come la sofferenza, la morte e la paura, non possono essere curati con una pillola. I medici devono curare le persone, non le malattie."
06/03/2009
Dostoevskij
"Non esiste fatto o idea che non possa essere ridimensionata e presentata sotto una luce ridicola".
06/03/2009
Fry W., 2001,p.237
«Esiste un mistero al centro di fenomeni umani come l´umorismo. Credo che il massimo punto d´avvicinamento a questo mistero sia costituito dal paradosso. Ogni volta che l´uomo cerca di studiare l´uomo, si trova di fronte a se stesso e scopre che l´oggetto dello studio è in realtà chi lo conduce. E forse è proprio questo paradosso che rende così emozionante e gratificante studiare la natura umana»
06/03/2009
Hegel
"Quelle che sanno apprezzare il comico si palesano come nature superiori… saldi e sicuri in se stessi, contro ogni insuccesso e perdita".
06/03/2009
Hobbes
"la passione del riso non è null´altro che un improvviso gloriarsi che scaturisce dall´improvvisa percezione di qualcosa di superiore in noi, per confronto con le debolezze di altri o con nostre stesse debolezza passate. L´improvviso gloriarsi è la passione che produce quella mimica chiamata "riso" ed è causato o da qualche azione propria, o dal cogliere qualcosa di deforme in altri, al cui confronto subito ci si applaude".
06/03/2009
International Journal of Psycoanalysis, 9, p. 3
«L´umorismo non è rassegnato, ma è una gioia trionfante e rappresenta la vittoria del principio del piacere. L´ego che è sottomesso alle esigenze della realtà o a modificare, gli impulsi che lo spingono dal cercare piacere, si distoglie dalla realtà e si compiace narcisisticamente di sé. Senza inibizioni e senza senso di colpa. Questo narcisismo inibito, questo trionfo sulla realtà, questa vittoria dell´ego che si sente invulnerabile, danno un senso di forza che può portare al riso, cui di solito basta sorridere. Nella battuta di spirito il piacere infantile serve a liberare le tendenze aggressive: nell´umorismo un risparmio emotivo riattiva un giocoso stato narcisistico, durante il quale il super ego tratta l´ego con amorevolezza e senza abituale severità»
"Fate in modo che leggendo la vostra storia,
il malinconico s´inclini al riso,
il gaio lo sia ancor di più,
l´ignorante non si arrabbi,
la persona colta ne ammiri l´immaginazione,
quella grave non la disprezzi,
e la persona di spirito non manchi di lodarla."
«L´umorismo è un mezzo per profittare di piacere a dispetto degli aspetti penosi che dovrebbero turbarlo; esso soppianta l´evoluzione di questi affetti, ne prende il posto»
06/03/2009
Jacopo Fo
"Fammi ridere" significa: "non menarmela, non cercare di incantarmi con la tua presunta superiorità intellettuale, dammi piuttosto una chiave di lettura differente, originale"
"Dal giorno in cui qualcuno ha avuto il coraggio di entrare in un reparto di terapia terminale con un naso rosso e uno stetoscopio trasformato in telefono, il mondo è diventato un posto migliore.
06/03/2009
KANT: "Critica del Giudizio"
"in tutto ciò che eccita un riso vivace e scuotente, ci dev´essere qualcosa di contraddittorio; il riso è un affetto che scaturisce dall´improvvisa risoluzione in nulla di un´aspettativa tesa; è quindi centrale la violazione delle regole logiche secondo cui in tutto ciò che è capace di eccitare un vivace scoppio di riso deve esserci qualcosa di assurdo, allo stesso tempo però si richiede un´aderenza alla razionalità: la capacità di ridere corrisponde al talento di mettersi volontariamente in una certa disposizione d´animo in cui tutte le cose sono giudicate in modo del tutto diverso dall´ordinario, e pure conformemente a certi principi razionali che sono nella disposizione stessa".
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